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Perché tutti hanno bisogno di un avvocato civilista di fiducia

Ogni tanto mi capita di sentirmi dire da un nuovo cliente che è la prima volta che va da un avvocato. Ciò mi sorprende molto, perché spesso si tratta di persone che, come me, hanno superato i cinquant’anni. Mi sorprende ancora di più se si tratta di im­pren­di­tori.

Questo, perché penso a tutte le volte nelle quali, nella mia vita, mi ha fatto comodo essere un avvocato, e quindi poter affrontare un problema senza doverne consultare uno.Codice civile italiano

A meno che viviate in una foresta, difficilmente potrete fare a meno, nel corso di una vita media, di un avvocato, e in particolare di un avvocato civilista.

Non dovreste avere difficoltà a trovarne uno, perché la maggior parte degli avvocati si dedicano abitualmente alle materie che rientrano nel diritto civile.

Più difficile è trovarne uno bravo, perché il diritto civile è la branca più vasta del diritto, ed è difficile per una sola persona padroneggiarla completamente. Tanto è vero, che nelle grandi città si trovano avvocati specializzati in particolari settori del diritto civile: diritto commerciale, diritto del lavoro, diritto della famiglia, diritto successorio, responsabilità civile.

La ragione principale per la quale ritengo si abbia bisogno di un avvocato civilista credo sia questa: nella nostra vita concludiamo innumerevoli contratti, vale a dire accordi regolati dal diritto. In relazione alla maggior parte di essi, non sorge la necessità di consultare un avvocato: per esempio, quando compriamo qualcosa in un negozio. Però la maggior parte di noi conclude anche contratti importanti. Quando compriamo una casa (la maggior parte di noi ha una casa), normalmente sottoscriviamo almeno tre contratti: un contratto preliminare di compravendita (a volte buttato giù in malo modo da agenti immobiliari), un contratto di mutuo, un contratto di compravendita (davanti ad un notaio). In questi casi, sottoscrivere un contratto senza sapere che cosa “dice” può essere letale. E’ sorprendente con quanta nonchalance tante persone si impegnino a dare diecimila o più euro ad un agente immobiliare, ed abbiano invece ritegno a spendere somme sensibilmente inferiori per farti assistere da un avvocato in un momento così importante della loro vita.

A proposito di vita: a tutti, o quasi, capita di essere coinvolti prima o poi in una successione ereditaria. Il problema ovviamente non si pone per il morto (che noi chierici del diritto chiamiamo pomposamente de cuius), ma per coloro che hanno qualche diritto sul patrimonio lasciato da lui. Talvolta sono in ballo fortune importanti, e allora diventa naturale correre dall’avvocato. Quando invece si tratta di piccole eredità, la tentazione di farne a meno è forte, ma qui si annida un rischio. Chi muore, non sempre lascia solo beni: a volte lascia anche debiti, di importo talvolta superiore al valore dei beni. Un avvocato può consigliarvi di rinunciare ad un’eredità, e con ciò potrebbe salvarvi dalla rovina.

Una delle principali cause della rovina delle persone è il matrimonio. Lo dico senza alcuna ironia. Una buona parte di matrimoni non va a buon fine, e sorge la necessità di gestire la crisi. Qui l’avvocato diventa importante, specie quando ci sono figli minori di età, e prima lo si consulta meglio è. Mi è capitato di assistere persone che avevano con­clu­so separazioni personali consensuali contenenti clausole rovinose per loro, con ciò procurandosi pregiudizi che è stato possibile rimuovere solo parzialmente, e solo dopo lunghe sof­ferenze.

Mi piace fare similitudini tra la professione dell’avvocato e quella del medico.

Perciò ruberò qui uno slogan tipico della professione medica: prevenire è meglio che curare.

È forse la ragione principale per la quale tutti hanno bisogno di un avvocato civilista di fiducia.