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Emorragia

Emorragia

Bloccato da un mese in ospedale, Vincenzo cominciava a diventare pessimista.

La sua fiducia nei medici era scemata da tempo (oltretutto, non era mai stata particolarmente alta). Non confidava più nemmeno nella sua buona stella, che riteneva ormai prossima a spegnersi. D’altra parte, era arrivato a 58 anni senza gravi malanni, era in debito con la fortuna, e forse era arrivato il momento di cominciare a pagare.

Pertanto si predispose al peggio.

Si fece portare un computer portatile, col quale annotò diligentemente le esperienze più significative della sua vita, e ciò che riteneva di aver imparato nel corso di essa.

Dopo una settimana, diede ai medici il consenso per la terza operazione in venti giorni.

Appiccicò sul computer un post-it con la scritta ‘Per Alfredo’ (il figlio quindicenne).

Arrivò in sala operatoria molto sereno, rispose con un sorriso alla battuta del chirurgo, e aspettò il suo destino.

Dormiva da circa da tre ore, quando avvertì un’insolita animazione attorno a lui.

Non riuscirono a fermare l’emorragia.