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Il salto

Il salto

Nonostante due bicchieri di Martini, Giulio si rese conto di non essere ancora pronto per saltare.

Si fermò per un attimo a guardare giù, e gli ritornò in mente un’analoga esitazione di trent’anni prima, quando era stato appena arruolato nel 1º Reggimento carabinieri paracadutisti “Tuscania”. Non se l’era sentita di buttarsi sul telo da sei metri, e un capitano gli aveva spiegato come prendere coraggio e lasciarsi cadere in posizione perfetta, a volo d’angelo.

Stavolta i metri erano una quindicina, e sotto non c’erano i commilitoni col telo, ma il duro cemento di un parcheggio, deserto a quell’ora della notte.

Giulio ripensò a quel suo primo salto, all’atterraggio impeccabile sul petto, e sorrise.

Inspirò profondamente, allargò le braccia in modo che fossero parallele al terreno, diede una piccola spinta con i talloni, e saltò.