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La deviazione

La deviazione

L’avvocato Gennaro Sansone percorreva la via Giannone in direzione di via Arenaccia, dove si trovava il suo studio, quando decise di fare una deviazione.

Aveva visto che l’incrocio con via Sant’Alfonso Maria de Liguori era parzialmente occupato da un’autocisterna di un fornitore di gas, che verosimilmente stava rifornendo la cisterna di un condominio. Voleva evitare di respirare i gas di scarico dell’autocisterna, ma soprattutto si sentiva disturbato all’idea di dover attraversare la strada per evitare l’ingombrante veicolo.

Svoltò pertanto in via Cavallotti, con l’idea di proseguire sino a via Cairoli, dalla quale avrebbe potuto raggiungere agevolmente il suo studio. Si trattava addirittura di una scorciatoia, che però l’avvocato Sansone normalmente non praticava, perché gli piaceva la via Giannone, e preferiva percorrerla sino in fondo.

Aveva percorso una decina di metri della via Cavallotti, quando il rumore di una terrificante esplosione dietro di lui lo lasciò di sasso.

Tornò sui suoi passi, e vide che dell’autocisterna rimaneva solo un rottame avvolto dalle fiamme, alte più di dieci metri. Anche il palazzo accanto era in fiamme, e verosimilmente i primi due piani di esso erano stati sventrati. Vide una decina di persone che correvano urlando di qua e di là.

Meccanicamente prese il telefono dalla tasca interna della giacca, e digitò il numero 112.