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Mezzo secolo dopo

Mezzo secolo dopo

Ripresosi da Dachau, Abraham L. decise che avrebbe dedicato le sue energie residue a cercare il suo aguzzino, il capitano Hermann Pfügler.

Lo cercò per più di trent’anni, ma ne perse le tracce in Sudamerica. Infine si rassegnò, e tornò a vivere a Berlino.

Passarono altri venti anni.

Abraham, ormai anziano, viveva relativamente tranquillo, disturbato soltanto da qualche sogno angoscioso, cui seguiva una giornata di prostrazione.

Infine, lo incontrò, nel centro di Berlino. Il suo occhio residuo si posò su quel vecchiettino bianco e tuttavia diritto, dalla camminata familiare. Quando quello, accortosi di essere osservato, si girò verso di lui, i loro sguardi si incrociarono per un istante, ed Abraham lo riconobbe immediatamente.

Mosse risoluto verso di lui, mentre quello, dopo un attimo di sconcerto, ed avendo percepito lo scintillìo dell’unico occhio di Abraham, attraversava rapidamente la strada e cercava di allontanarsi. Ma il passo di Abraham era più rapido. Giunse a pochi metri, ed appena il capitano ebbe svoltato in una via laterale semideserta, urlò: «capitano Hermann Pfügler!».

Il capitano, già in affanno, fu assalito dal terrore, ma non si fermò. Continuò a camminare, mentre Abraham lo inseguiva e continuava ad urlare, ossessivo: «capitano Hermann Pfügler!».

Due propositi contrastanti si contendevano il suo animo. Il primo: raggiungere in pochi passi il capitano, estrarre il coltello di acciao temperato che da 50 anni portava con sé, ed immergerne la lama nel ventre di lui, quindi estrarla e nuovamente immergerla nel suo corpo, per privarlo dell’occhio destro, com’egli aveva fatto con lui. Il secondo: continuare ad inseguirlo all’infinito, e godere crudelmente del suo panico.

Sennonché quello, essendosi reso conto di non potergli sfuggire, si girò di scatto e lo fissò negli occhi, dicendo: «perché mi sta seguendo? Io non sono quello che cerca….».

Abraham lo guardò sbigottito, e le guance rinsecchite si rigarono di lacrime. Erano soli. Improvvisamente sussurrò: «perché capitano Pfügler? Perché?».

Il vecchio ammutolì. Abraham continuava a chiedere perché, ed egli diventò rigido come una statua. Infine, scosse la testa, e, sottovoce: «Non lo so…».