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Recupero crediti

Recupero crediti

L’avvocato Gualandri era un avvocato vecchio stile, gli piaceva prendere le cose di petto.

Praticava principalmente il recupero crediti. La sua principale cliente, una società finanziaria, gli accordava il venti per cento di quanto effettivamente recuperato. Egli notificava il precetto, e dopo dieci giorni, se il debitore non si era impressionato, si presentava personalmente da lui, con la sua vecchia palandrana sdrucita, e la pancia da bevitore di birra. Gli rappresentava, con la sua voce calma e profonda, la gravità delle conseguenze del mancato pagamento.

Per essere più convincente si accompagnava a Song, un senegalese di due metri, che aveva addestrato a fare la faccia severa. Gli dava dieci euro per ogni “visita”. Nessuna minaccia aperta, ma il debitore restava regolarmente spaventato, e quasi sempre pagava spontaneamente.

Era un bluff ben riuscito. Quelli che non pagavano li lasciava in pace. Evidentemente non avevano nemmeno gli occhi per piangere, e l’avvocato Gualandri era abbastanza scaltro da non incaponirsi.

Per tanti anni ebbe una percentuale di recupero molto elevata, la sua finanziaria gli assegnò in esclusiva tutta la provincia di Reggio Emilia.

Poi cominciò a stare male, il diabete, una leggera demenza senile, poi il tedio, sempre più resistente, che nemmeno l’alcool riusciva a vincere.

Lo trovarono sul pavimento del suo studio, era morto da due giorni.

Morte naturale, disse il medico legale, e finì lì.